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venerdì 13 marzo 2015

LOUIS VUITTON - NAGOYA MIDLAND SQUARE

Lusso e raffinatezza anche negli edifici
A Nagoya lo studio Nagashi ha aperto il negozio di Louis Vuitton: un totale di 867 mq dedicati allo shopping.
Il progetto architettonico è, ancora una volta,modellato sulla pelle dell’edificio, un’architettura epidermica,un’involucro che assomiglia allo stile e alle stoffe dei prodotti in mostra,ed è ulteriore tentativo da parte degli architetti di emulare i tessuti tipici della maison francese. 




L’architettura tenta infatti di mediare tra l’aspetto lussuoso ed il carattere artigianale che ne caratterizzano il marchio.Il disegno in facciata è direttamente ricavato dalla trama della tela Damier di Louis Vuitton,con la sua caratteristica scacchiera.La facciata appare quindi come uno schermo,il cui disegno diventa un tessuto intricato composto da trecce.Le trecce sono spirali in alluminio,sottili lamine tortili dipinte e lucidate che torcendosi disegnano una sorta di filigrana su grande scala.Ogni spirale si distingue però dalla differente “velocità” di rotazione determinando l’aspetto movimentato della facciata dove ogni scacco della tela di Demier sembra avere una dimensione differente.



Un altro motivo di differenziazione sono anche le diverse tonalità di colore: dal marrone al beige scuro,dal beige chiaro satinato fino a un colore quasi bianco.
Sul fronte lastre di vetro proteggono la serie di spirali in alluminio in esse ancorate mentre il retro della facciata è ricoperto da una superficie a specchio,sempre in fogli di alluminio.Queste come superfici riflettenti contribuiscono a creare il movimento della facciata grazie all’autoriverbero delle spirali e si modificano riflettendo le condizioni metereologiche.





Costruito su tre piani con i suoi interni abbastanza semplici è un nuovo punto di riferimento urbano.Le aperture che tagliano la facciata con feritoie inclinate permettono di godere di visuali oblique e scorci trasversali.Essi interrompono i giochi di riflessi e torsioni in facciata.







Di notte l’edificio si accende accentuando il suo ruolo di landmark urbano e acquisendo un aspetto completamente differente.La retro illuminazione della facciata inverte l’equilibrio tra luci e ombre. L’edificio è animato da una sottile linea diagonale e da riflessi offuscati delle spirali che diventano di un pallido colore champagne.In questo modo si aumenta la profondità apparente della facciata e si moltiplicano i scintillanti riflessi.
L’effetto è quello di uno scrigno dorato in grado di illuminare i prodotti e rifletterne il pregio

1 commento:

  1. Un detto recita"Chi ben comincia e' a meta' dell'opera"..
    molto bello il tuo primo post!

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